Ascoltare la musica, una breve storia

Dall’ascolto della musica al suo semplice sentire

La musica è uno dei mezzi di intrattenimento più popolari e probabilmente anche uno dei più antichi. Tuttavia, negli ultimi anni la tendenza ad ascoltare la musica ha subito delle modifiche: si presta insomma sempre meno attenzione all’ascolto della musica. Ascoltare musica riprodotta in buona qualità è fenomeno ancora più raro, per questo motivo è possibile rivolgersi a siti come https://www.hifipertutti.it/ per avere la strumentazione adatta per rendere l’ascolto della musica un’esperienza altamente suggestiva.

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Bryan Adams chiede scusa dopo l’exploit contro la Cina per il Coronavirus

Bryan Adams chiede scusa, ma per molti avrebbe fatto meglio se avesse riflettuto 10 secondi – minuti, per alcuni – prima di pubblicare il suo sfogo rabbioso sui social. Una rabbia probabilmente comprensibile, quella del cantautore canadese, dal momento che per via delle restrizioni governative che puntano al contenimento del COVID-19 si è visto cancellare le date programmate nella prestigiosa Royal Albert Hall di Londra.

L’11 maggio la voce di Run To You con il pretesto di suonare un pezzo in acustico – la classica hit Cuts Like A Knifesi è lasciato andare in una serie di frasi oltremodo colorite rivolte sottilmente al popolo cinese:

Questa sera sarebbe dovuta iniziare una serie di concerti alla Royal Albert Hall ma per colpa di qualche fo***to mangiapipistrelli, venditore di animali vivi e fabbricatore di virus il mondo intero è in pausa, per non parlare di tutte quelle persone che stanno soffrendo o che addirittura sono morte a causa del virus.

Uno sfogo che non è piaciuto a molti suoi fan, alcuni dei quali lo hanno invitato a fare volontariato anziché lamentarsi. Ora Bryan Adams chiede scusa. Già nel precedente post aveva fatto accenno al veganismo, e proprio dal veganismo il cantautore parte per spiegare le ragioni del suo sfogo.

Mi scuso con chiunque si sia sentito offeso per il mio post. Non ho scusanti, volevo solo scagliare la mia ira sull’orribile crudeltà che gli animali subiscono nei wet market e promuovere il veganismo.

Un veganismo promosso con la violenza verbale è un veganismo che fallisce. Non importa se Bryan Adams si scusa e ammorbidisce i toni con parole di distensione: “Amo tutte le persone e i miei pensieri sono con quelli stanno combattendo con questa pandemia in tutto il mondo”. La scelta vegan è stata promossa anche da Brian May dei QueenPaul McCartney stesso, che si definisce animalista e vegetariano, si è pronunciato contro i wet market definendoli medievali, ma lo ha fatto con i toni gentili del suo stile british, non puntando un fucile carico di giudizi contro un popolo.

Per promuovere il veganismo si devono scuotere le coscienze, non si deve far leva sulla pancia. Bryan Adams si scusa, ma dovrebbe farlo soprattutto nei confronti dei vegani: lui è famoso e influente, e ha la responsabilità di ciò che dice.

L’uscita dell’MTV Unplugged di Liam Gallagher è stata posticipata a giugno

L’MTV Unplugged di Liam Gallagher sarebbe dovuto uscire il 24 aprile, ma per via del Coronavirus non era stato possibile stampare le copie su vinile. L’ex Oasis, nelle ultime ore, ha annunciato la nuova data della release per il 12 giugno e ora le copie in pre-order possono essere ordinate anche in formato vinile.

Liam Gallagher ha registrato la sua sessione il 3 agosto presso la Hull City Hall di Kingston Upon Hull e ha ufficialmente riaperto la stagione dei concerti acustici di MTV, un format nato nel 1989 e attivo fino al 1999, con apparizioni sporadiche fino al 2009. Gli Oasis avevano partecipato nel 1996 ma senza Liam, dunque lo show era stato guidato interamente dal fratello Noel Gallagher.

Sulla sua partecipazione del 3 agosto Liam aveva scritto:

È un onore, per me, esibirmi a un MTV Unplugged. Suonerò delle canzoni tratte dal mio primo disco solita, qualche classico degli Oasis e qualche anticipazione dal mio nuovo album, “Why Me? Why Not”. Sono sicuro che sarà una serata epica.

La tracklist dell’MTV Unplugged di Liam Gallagher

  1. Wall Of Glass
  2. Some Might Say
  3. Now That I’ve Found You
  4. One of Us
  5. Stand By Me
  6. Sad Song
  7. Cast No Shadow
  8. Once
  9. Gone
  10. Champagne Supernova

Le canzoni includono vecchi successi degli Oasis – come Stand By MeChampagne SupernovaCast No Shadow – e brani tratti dall’ultimo album in studio di Liam Gallagher, Why Me? Why NotCon questo album live in acustico il cantautore di Manchester sembra volersi riprendere lo spazio che non fu in grado di occupare con la partecipazione degli Oasis nel 1996.

Il format MTV Unplugged era stato creato per offrire agli artisti l’opportunità di esibirsi con il loro repertorio in versione acustica, e tutti ricordiamo le storiche esibizioni dei Nirvana, degli Alice In Chains, dei Pearl Jam, di Eric ClaptonNeil YoungPaul McCartney. Gli artisti vengono in un certo senso messi alla prova nel riuscire a trasformare radicalmente le loro canzoni.

L’MTV Unplugged di Liam Gallagher uscirà quindi il 13 giugno 2020, un ritardo dovuto alla pandemia del Coronavirus che ha interrotto la stampa del disco su vinile e ne ha impedito il rilascio anche sui digital stores.

Coronavirus, Sam Smith: “Devo averlo contratto ma non ho mai fatto il test”

Tra le popstar che hanno contratto il Coronavirus, Sam Smith potrebbe essere una di queste. La voce di I’m Ready nel featuring con Demi Lovato lo ha dichiarato in una recente intervista rilasciata per Apple Music ai microfoni di Zane Lowe: Sam Smith ha raccontato che all’inizio della pandemia ha accusato i sintomi e le sue ricerche lo hanno portato all’autodiagnosi che lo ha portato a pensare di aver sofferto del Coronavirus al 100%.

Allo stesso modo, poco dopo il manifestarsi della malattia, sua sorella ha accusato i sintomi: “Non mi sono mai sottoposto al test ma sono sicuro di esserci passato. L’ho avuto al 100%. Tutto ciò che ho letto a riguardo mi riconduceva alla malattia. Quindi sì, penso di averlo avuto sicuramente”.

Dopo aver scoperto che anche la sorella manifestava i sintomi l’intera famiglia si è messa in autoisolamento per tre settimane, racconta Sam Smith: “Ne siamo venuti fuori grazie al fatto che il mondo intero era ormai in lockdown, siamo stati fortunati.

La settimana scorsa, dicevamo, Sam SmithDemi Lovato hanno lanciato il nuovo singolo I’m Ready, un brano sulla consapevolezza accompagnato da un video ufficiale in cui vanno in scena le “olimpiadi queer”, come la stessa popstar nonché portavoce della comunità LGBTQ+ ha annunciato sui social. Il brano farà parte del nuovo album di Sam Smith, il cui titolo doveva essere To Die For e la data di pubblicazione era fissata al 1° maggio. Per via del Coronavirus, Sam Smith ha tuttavia deciso di posticipare l’uscita e di dare un nuovo titolo al disco. Lo ha annunciato sui social con una nota.

Per il momento non è dato conoscere il nuovo titolo e la data di uscita della nuova opera, ma la popstar ha rassicurato i fan con la promessa che l’album uscirà entro il 2020. Non solo. Il nuovo disco di Sam Smith è in fase di modifica anche in termini di contenuti:

Nelle ultime settimane ho riflettuto molto e ho pensato che il titolo del mio album e l’uscita imminente siano da rivedere, quindi ho preso la decisione di continuare a lavorare sull’album e apportare alcune importanti modifiche e aggiunte.

Guarito dal Coronavirus, Sam Smith ha dunque deciso di pianificare diversamente il suo lavoro.

Edoardo ed Eugenio Bennato duettano e fanno beneficenza: ascolta La Realtà Non Può Essere Questa

Edoardo ed Eugenio Bennato, dopo aver collaborato per altri brani come Non è Amore, Tutto sbagliato Baby e Venderò, fanno di nuovo musica insieme con un brano il cui ricavato sarà devoluto interamente all’Azienda Ospedaliera dei Colli di NapoliLa Realtà Non Può Essere Questa è una ballata acustica nello stile più classico del cantautore de Le Ragazze fanno grandi Sogni, che anche a questo giro propone un arrangiamento con chitarre acustiche ed armonica a bocca.

Lo stile dei due cantautori, in questo contesto, dimostra di essere realmente affine nelle intenzioni. Lo ha spiegato Eugenio in una nota stampa:

Anche se il contatto fisico dà la forza all’arte, noi abbiamo puntato sull’intesa artistica a distanza. Seppur lontani, non abbiamo avuto difficoltà nel comporre questo brano, perché la creatività non conosce ostacoli. È una canzone nata in poco tempo, immediata come la realtà che ci si è presentata davanti.

Il video ufficiale mostra i due artisti impegnati a suonare e cantare dalle loro case. Edoardo ed Eugenio Bennato si uniscono, così, ai tanti artisti che in questo periodo si impegnano a dare il loro contributo alla beneficenza per le strutture sanitarie del loro territorio.

La realtà è tutta in questa stanza
nella rete che annulla ogni distanza
la realtà è fuori dal balcone,
nella rete che diventa una prigione…

La realtà è tutta l’illusione
di chitarre che suonano da sole
nel silenzio di nessuna festa
la realtà non puo’ essere questa..

Quest’amore non può esser virtuale
ha bisogno di parole, di parole sussurrate…
Di parole che tu sola puoi sentire
ha bisogno delle strade e di tutto il mondo da scoprire…

La realtà è correre nel vento
nella gara di nessun traguardo
nell’amore che sventola nel porto
la realtà non può essere altro…

E non può rinunciare ai sogni
e sognare le parole nuove
di coscienze pronte a dire basta
la realtà non può essere questa…

La realtà è tutta da rifare
è la vita che non si può fermare
e che canta la sua ribellione
alla rete che diventa una prigione…

E non basta vivere l’illusione
di chitarre che suonano da sole
nel silenzio di nessuna festa
la realtà non può essere questa.

Fuori ora Le Feste di Pablo di Fedez, il ritorno alla musica del rapper in featuring con Cara

A gran sorpresa a mezzanotte è andato online Le Feste di Pablo di Fedez, il nuovo singolo del rapper che a questo giro sorprende tutti con un duetto inedito. Fedez ha scritto un featuring con Cara, al secolo Anna Cacopardo, un’artista emergente di Crema che il rapper ha incontrato per puro caso negli studi di registrazione e che stava lavorando sul brano che oggi ascoltiamo.

Parliamo di sorpresa perché come Vanity Fair ricorda circa un anno fa Fedez aveva scelto di prendersi una lunga pausa dalla musica per stare più in contatto con la sua famiglia, Chiara Ferragni e il piccolo Leone, ma in questi giorni di quarantena ha ritrovato quella bozza. Una bozza, racconta lo stesso Fedez, che era rimasta in gestazione dopo quell’incontro con Cara alla quale aveva proposto di scrivere una strofa della canzone.

Tutto il lavoro dietro il brano è stato raccontato dal diretto interessato in un video postato sui social:

La quarantena ci costringe a pensare e io non voglio buttare via questa occasione. Prima che tutto questo iniziasse mi sono preso una lunga pausa dalla musica per dedicarmi alla mia famiglia, lavorare su me stesso e scartavetrare i miei spigoli. Così ho iniziato un percorso nuovo, che è l’unica cosa che ho tenuto fuori dai social in questi mesi proprio perché non era solo musica, ma qualcosa di più fragile. Ritrovare me stesso attraverso nuove canzoni. Mi ero stupidamente convinto che il valore della musica potesse essere proporzionale all’uso dello studio in cui veniva registrato… ma avete notato come sono essenziali gli interni di una navicella spaziale? Così sono andato a lavorare in un piccolo studio alla periferia di Crema. In questi mesi sono tornato a fare musica come quando avevo 18 anni, senza pensare troppo alle conseguenze strategiche. In studio ho incrociato una giovane artista emergente che stava registrando una sua canzone: ‘Ti spiace se provo a scriverci una strofa?’. In questi giorni ho creato il set up amatoriale di quando ho registrato il mio primo disco da indipendente ed ho ritrovato la bozza di quel pezzo e allora ho capito cosa rappresenta per me la musica: rompere le catene con un taglia unghie. Spero che anche per voi un momento così triste e tragico possa aiutarvi ad aprire gli occhi e a capire cosa è veramente importante pronti ad abbracciarlo non appena finirà. Vorrei creare occasioni di spensieratezza con la musica, così ho pensato: Federico hai parlato troppo, cantaci qualcosa.

Alla riscrittura de Le Feste Di Pablo di Fedez e Cara hanno collaborato Davide SimonettaPaolo Antonacci e Jacopo D’Amico.

 

La passione per la tastiera declinata con il gioco

Chi ha avuto la fortuna di approcciarsi allo studio del pianoforte è ben consapevole che quest’ultimo è uno dei migliori e più piacevoli compagni di vita, capace di far trascorrer lunghe ore dimentiche del tempo tra studio e passione. Una passione che può essere davvero travolgente al punto da rendere chi ne è affetto incapace di restare lontano da una tastiera per un tempo eccessivamente lungo. Chi condivide questo attaccamento verso l’ammaliante successione di tasti neri e avorio potrà trovare un intrigante e divertente diversivo nei giochi di pianoforte. Tra la rete e gli store Apple e Android si possono rintracciare una gran quantità di questo tipo di intrattenimenti, sia ideati con intenti chiaramente ludici, per offrire agli amanti della tastiera un’altra declinazione della propria passione soprattutto quando non si hanno sottomano una vera e propria, sia anche con finalità didattiche come utile e coinvolgente mezzo per introdurre al fascinoso mondo delle sette note.

giochi pianoforte

Di seguito forniamo una breve selezione di giochi tra quelli più facilmente reperibili che però non mancheranno di soddisfare le aspettative di ogni appassionato degli ottantotto tasti e della musica in generale.

Giochi flah

Per chi non ha troppe pretese in tema di complessità e struttura e intende giocare e divertirsi subito, la soluzione più semplice e immediata è quella di rivolgersi a quei siti che utilizzano flash, il che significa che non richiedono nessuna installazione o programma particolare ma solo un computer, un collegamento internet e un browser qualsiasi tra Firefox, Internet Explorer, Safari, Firefox, Internet Explorer, Safari.

Tra le risorse consultabili in rete ricordiamo:

poki.it, che offre tutta una serie di giochi a tema come Piano Hero, Piano Simulator 2, Piano Virtuale 2.0 e tanti altri.

Altro ricco portale di giochi in rete con una sezione legata allo strumento è girlsgogames.com che sul tema tastiere offre giochi come Piano Bar, Mission to Magmanon e Magic piano Tiles.

I più piccini che vorranno avviarsi alla passione per la tastiera bicolore in maniera divertente e semplice potranno utilizzare il portale giochibambini.it.

Giochi desktop

Se si preferisce cimentarsi con qualche gioco che prevede l’installazione su Mac o Pc, uno dei più famosi e utilizzati è senza dubbio Synthesia, un gioco capace di trasformare la tastiera del personal computer in un vero pianoforte e per i più esigenti prevede anche la possibilità di collegare una tastiera midi. Ricco e interessante il repertorio di tutorial e canzoni con ben 150 brani disponibili. Synthesia rappresenta un utilissimo strumento di approccio per i principianti. È possibile iniziare immediatamente a suonare senza sapere come leggere gli spartiti. Suonare le canzoni immediatamente fornisce una grande spinta motivazionale allo studio musicale. In questo senso Synthesia è anche un simpatico strumento di accompagnamento per la pratica quotidiana a complemento delle lezioni di piano. I sistemi di punteggio e progressione aiutano a tenere traccia della crescita personale su ogni pezzo.

Per Android e IOS

Per chi preferisce dispositivi Android e IOS, l’appena citato Synthesia si può scaricare nei rispettivi store anche in una versione gratuita.

Altre applicazioni utili e molto efficaci sono:

Learn Piano molto simile al Synthesia ma con il vantaggio di essere completamente gratuita;

Simply Piano, una delle app più conosciute nel mondo del pianoforte, ideale per i principianti;

Perfect Piano, una applicazione molto ben realizzata, che funziona come tastiera digitale per suonare liberamente;

Piano di Gismart, probabilmente una delle più conosciute e apprezzate applicazioni in tema, che unisce il lato ludico e didattico;

Magic Piano di Smule, infine, è un’applicazione studiata con lo scopo di intrattenere e non richiede nessuna competenza musicale. Il gioco consiste nel digitare i punti giusti dello schermo a ritmo di musica. È una applicazione particolarmente amata dai più giovani anche perché sempre aggiornata con gli ultimi successi in classifica.

Amedeo Minghi ha il Coronavirus? La smentita ufficiale: “Falsità, seguiranno azioni legali”

“Amedeo Minghi ha il Coronavirus”, questo è quanto riportato dai quotidiani di questa mattina, 1 aprile, e molti hanno pensato a uno scherzo dovuto al tradizionale pesce d’aprile. Eppure molti articolisti hanno creduto veramente a ciò che scrivevano per una semplice lettura frettolosa ed errata di un video pubblicato dal cantautore in un letto dell’ospedale di Roma questa mattina.

Amedeo Minghi, infatti, ha lanciato una diretta in cui esordisce con: Questa mascherina è per il Coronavirus, ma in tutto il resto del video – circa 6 minuti – non fa riferimento alla malattia. Il cantautore, piuttosto, spiega che quella diretta nasce dall’intenzione di scusarsi con i fan per il lungo periodo di assenza dai social.

“Spero che ritorniate su questa pagina”, dice Amedeo Minghi con tono di affetto e speranza. Non spiega effettivamente la ragione del suo ricovero, ma mentre parla non fa che ringraziare quanti gli si sono stretti accanto per dimostrargli empatia e per questo spiega che oltre alla sua famiglia lui vuole tanto bene ai suoi ammiratori.

La sua voce è stanca e scendono lacrime che addirittura gli impediscono di vedere. Dopo aver parlato per diversi minuti, infine, saluta i suoi fan con un grosso augurio e la speranza di un ritorno a tempi migliori.

Nessuna conferma, dunque, ma ciò non è stato sufficiente a non scatenare i titoloni in cui si è riportato che Amedeo Minghi abbia contratto il Coronavirus. Questo ha reso necessaria la risposta del cantautore di Vattene Amore che in un secondo video pubblicato due ore dopo ha smentito categoricamente le notizie sulla malattia: “Sono qui per altri problemi legati allo stress”, ha spiegato e non senza amarezza.

“Tutto questo è deontologicamente sbagliato”, ha tuonato, e ha comunicato che intende intraprendere azioni legali contro chiunque abbia diffuso la notizia. Amedeo Minghi, infatti, sottolinea che notizie del genere sono pericolose in quanto fanno preoccupare familiari e amici, e questo dovrebbe essere un reato. Ha sottolineato, infine, di non trovarsi in un reparto in cui sono ricoverati i malati di Coronavirus. Le fake news, ancora una volta, fanno danni.

Quindi Amedeo Minghi ha il Coronavirus? No, ma è ricoverato in un ospedale di Roma per altri problemi.

I Nine Inch Nails regalano due album ai fan per placare l’ansia da Coronavirus: ecco Ghosts V-VI

Nine Inch Nails regalano due album: due, sì, e parliamo di musica inedita. Ghosts V-VI è la sigla comparsa all’improvviso sul profilo del fondatore del progetto Trent Reznor che insieme al suo socio Atticus Ross ha scelto e di continuare il discorso di Ghosts I-IV e di non restare con le mani in mano ad attendere la fine del lockdown.

Facciamo un passo indietro: era il 2008 quando i Nine Inch Nails lanciarono Ghosts I-IV un album da 36 tracce che decisamente rompeva gli schemi: musica strumentale ma soprattutto autoprodotta. Difatti Trent Reznor e Atticus Ross avevano scelto di rilanciarsi senza la produzione di una casa discografica. 36 tracce, ricordiamolo, divise in 4 momenti (tanti quante le opere) e tutte senza nome.

12 anni dopo i Nine Inch Nails regalano due album che continuano su quel discorso. Lo annunciano sul loro sito ufficiale con una dedica toccante a quanti subiscono l’ansia del lockdown imposto dai governi per fermare il contagio da Coronavirus:

Con le notizie che sembrano farsi di ora in ora più cupe, ci troviamo a vacillare tremendamente tra un sentimento di speranza e uno di totale disperazione, che spesso si alternano di minuto in minuto. Anche se ci definiamo delle persone antisociali che preferiscono stare da sole, questa situazione ci ha fatto davvero apprezzare il potere e la necessità del contatto umano.

La musica -ascoltarla, pensarla, crearla – ci ha aiutati ad affrontare qualsiasi momento, buono o cattivo. Con questo pensiero, abbiamo deciso di lavorare fino a tarda notte e completare questi due nuovi ‘Ghosts’ per aiutarci a mantenere in qualche modo la salute mentale.‘Ghosts V: Together’ è per quando le cose sembrano andare bene e‘Ghosts VI: Locusts’… beh, potete immaginarlo.Fare questi album ci ha fatti sentire meglio e ci fa bene condividerli. La musica riesce sempre a farci sentire un po’ meno soli al mondo….e speriamo che lo faccia anche per voi. Ricordate, siamo tutti insieme in questa situazione e anche questo passerà.Non vediamo l’ora di vedervi.
Siate accorti, state al sicuro e prendetevi cura l’uno dell’altro.
Con affetto, Trent & Atticus

Ghosts V: ToghetherGhosts VI: Locusts sono scaricabili gratuitamente sul sito ufficiale dei NIN a questo indirizzo. Con affetto, quindi, i Nine Inch Nails regalano due album e partecipano ai tanti gesti di solidarietà degli artisti nei confronti dei loro fan.

È morto Bill Rieflin, session man dei King Crimson, REM e Ministry

Photo by REM HQ / Twitter

Durante il pomeriggio di ieri, 24 marzo, è morto Bill Rieflin dopo aver lottato contro il cancro. La notizia è arrivata da Robert Fripp, frontman e fondatore dei King Crimson che ha dato il triste annuncio in un post pubblicato su Facebook:

Una telefonata di Tracy Rieflin (moglie di Bill, ndr) a Seattle. Bill Rieflin è volato via da questo mondo alle 18:50. Tracy ha detto a me Toya (moglie di Robert Fripp, ndr) che era una giornata nuvolosa, e mentre Bill volava via le nuvole si sono aperte, lasciando spazio al blu del cielo per circa quindici minuti. Vola libero, fratello Bill! Conoscerti ha arricchito la mia vita.

Toccante anche il messaggio di Krist Novoselic, ex bassista dei Nirvana che ha postato un tweet alle 23:14:

È triste apprendere della morte di Bill Rieflin. Una persona retta e un musicista eccellente.

Bill Rieflin aveva 59 anni. Dopo aver militato nelle band locali della sua Seattle e principalmente tra le correnti post punk, si era unito ai Ministry dopo aver conosciuto il frontman Al Jourgensen che aveva prodotto l’EP dei Blackouts in cui Rieflin suonava. Una volta sciolti i Blackouts, infatti, Jourgensen lo aveva ingaggiato come batterista dei Ministry con i quali registrò il disco The Land Of Rape And Honey (1988) e venne definitivamente a conoscenza del mondo industrial metal che negli anni ’80 trovò vigore proprio grazie a quel disco, che ancora oggi rappresenta uno degli episodi più esemplari.

Proprio a proposito di quell’esperienza, nel 2011 in un’intervista a Modern Drummer Bill Rieflin disse: “Quando ho iniziato a suonare con i Ministry nell’86 era tutto basato su computer, sintetizzatore e rumore. Quei dischi erano piuttosto interessanti per quel tempo, e ci siamo divertiti molto a inciderli”.

Di Bill Rieflin ricordiamo anche la carriera solista iniziata nel 1999 con l’album Birth Of A Giant, e proprio in quel periodo conobbe Peter Buck dei REM e riuscì ad entrare nel mondo della band di Michael Stipe con la quale registrò alcune tracce degli ultimi tre album pubblicati prima dello scioglimento.

Successivamente, dal 2013 al 2016 ha suonato la batteria nei King Crimson. Morto Bill Rieflin, muore con lui una grande esperienza nella musica più innovativa degli ultimi 30 anni.

Ville Valo ha realizzato un EP solista: ecco Gothica Fennica vol. 1 dell’ex HIM

Photo by Sven-Sebastian Sajak

Ville Valo è stato per anni il frontman degli HIM (His Infernal Majesty) e sembra avere ancora a cuore le sonorità e lo stile della sua ex band. No, specifichiamo: Ville Valo ha ancora a cuore ciò che è stato l’ultimo periodo degli HIM, quello di Screamworks: Love in Theory And Practice (2010) e Tears on Tape (2013), quando la band aveva abbandonato l’approccio doom all’amore tossico di Venus Doom (2007) e aveva virato verso schianti pop decisamente poco credibili rispetto agli esordi.

Siamo ben lontani da Greatest Lovesongs Vol. 666 (1997), per essere chiari, e nelle tre tracce di Gothica Fennica vol. 1 sembra di ascoltare un disco(rso) (inter)rotto. Ville Valo non è più il folletto tormentato che gioca a fare il Jim Morrison scandinavo e che, per questo, piace esteticamente oltre ad essere un apprezzato cantante gothic metal. Ville Valo vuole fare da solo e lo fa con questo nuovo progetto che chiama con le sue semplici iniziali, VV.

Era il 2017 quando gli HIM decisero di abbandonare le scene con un tour d’addio e fu lui stesso a dire“Eravamo stanchi di fare sempre la stessa me**a. A lungo andare non ha più sapore”. Dunque, cosa avrebbe fatto dopo? “Prenderò la chitarra e inizierò a scrivere. La mia vita non è ancora finita. La parte HIM è terminata, così come è ora, il capitolo è chiuso, ma il libro è ancora incompiuto“.

Ecco, dunque, il libro incompiuto degli HIM ripreso in mano da Ville Valo. Tre tracce che creano il continuum con quanto lasciato indietro.

Salute the Sanguine, la prima traccia, ha quell’intro fatta di riff in clean che poi vengono sfondati dai quarti distorti, i “boom” di cassa+rullante+tom e le strofe accompagnate da muting che fanno tanto rock e poco gothic. Soprattutto domina la melodia, tanto malinconica quanto crepuscolare, che continua in Run Away From The Sun che sa molto di The Funeral of HeartsSi termina con Saturnine Saturnalia, la parte più vicina al dark dell’intero EP in cui VV si sposta anche su note più basse e che ci regala anche uno special interessante.

Ville Valo ci lascia presagire, infine, che ci saranno nuovi episodi dal momento che il titolo termina con Vol. 1. Una botta che arriva con una certa sorpresa e che ci lascia un po’ spiazzati, un po’ in positivo perché ritrovare il caro vecchio e belloccio Ville Valo fa sempre piacere, ma anche in negativo perché no, non avevamo bisogno di risentire gli ultimi HIM.

Ghemon sul Coronavirus: “Vorrei trasformare tutto questo in energia creativa”

Rolling Stone ha raccolto le impressioni di Ghemon sul Coronavirus in un’intervista pubblicata in questo freddo pomeriggio di quarantena. Il suo nuovo album Scritto Nelle Stelle uscirà il 24 aprile 2020 e di certo un’attesa così singolare ha spiazzato l’artista che, come tanti, di certo pianificava instore, tour e tanti appuntamenti firmacopie per incontrare i fan.

Il DPCM firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha costretto gli artisti a fare la loro piccola rivoluzione in casa, e tutti sappiamo che esiste il progetto #iorestoacasa in cui le star danno appuntamento ai fan sui social con vere e proprie esibizioni in diretta.

Come la vive Ghemon? Lo dice con fierezza: vuole trasformare tutto in energia positiva e cogliere il buono dall’intera situazione che lo costringe a casa come tutti gli italiani.

Resto a casa, come tutti. Intervallo con la spesa o portando fuori Tonino, il mio cane. Per il resto cerco di iniziare le mie giornate come prima: sveglia presto, colazione, doccia, barba e mi vesto come se stessi per uscire. Questo mi fa sentire in ordine ed è utile al morale. Per il resto, lavoro da casa, appunto idee, ascolto musica, provo a stare informato. La sera dopo cena esco sul mio piccolo balcone a respirare un po’ di aria. Quanto è bella la normalità delle piccole cose, me ne accorgo di più, ora.

Nel resto del giorno ascolta il disco di Jay Electronica in collaborazione con Jay-Z e segue la serie Breaking Bad insieme alla fidanzata. Per Ghemon è la seconda volta, per questo con il pretesto di farla conoscere alla sua metà si presta alla visione e, come lui stesso dice, si fa scendere qualche lacrimuccia.

Riesce anche a comporre e scrivere musica, avendo a disposizione tanto tempo libero da dedicare interamente al suo lavoro. Questa situazione non lo angoscia, anzi: Ghemon afferma che la tensione che si respira all’esterno è come il cibo: la incamera e la trasforma in energia: “Mi auguro che tutto questo mi porti a scrivere un sacco di canzoni di gioia. Sarebbe proprio un bel modo di dare valore a questo importante sacrificio che tutti stiamo sostenendo”.

Questo è ciò che dice Ghemon sul Coronavirus: un’occasione per scoprire la semplicità delle cose ma per attendere un tempo migliore.

Liam Gallagher e Bugo su Twitter, il primo chiede: “Che succede?”, il secondo risponde con una citazione degli Oasis

Cosa mette in comune Liam Gallagher e Bugo? Non è una battuta, e forse arriverà una risposta. L’ex Oasis, in uno dei suoi tweet nonsense, ha scritto “What’s happening?”, ovvero: “Che succede?”.

Non possiamo non scomodare quanto accaduto a Sanremo il 7 febbraio, quando dopo un’accesa lite dietro le quinte dell’Ariston Bugo e Morgan hanno scritto la parola “fine” sulla loro esperienza sanremese, ovviamente per la mossa di Morgan che per esprimere il suo dissenso ha storpiato le parole di Sincero in mondovisione. Dopo l’abbandono del palco di Cristian Bugatti Morgan, tutt’altro che sorpreso ma con tanta voglia di fare scena, ha chiesto: “Che succede?”

Due semplici parole che sono diventate un meme, una ricorrenza ma soprattutto un pezzo di storia della musica italiana. Le stesse parole, ma in un contesto completamente diverso, sono state scritte nelle ultime ore dall’ex Oasis Liam Gallagher che di certo ha una certa esperienza in termini di separazioni tra artisti. Sul suo profilo Liam ha scritto: “What’s happening?”, qualcuno ha menzionato Bugo e gli ha scritto: “Ti cercano!” e il cantautore di Rho (Milano) non si è tirato indietro.

In tutta risposta Bugo ha risposto a Liam: “Here I am Liam , there we were now here we are eheh”, frasi che provengono dal brano Columbia degli Oasis, brano contenuto nel disco Definitely Maybe che decretò l’esordio in studio della band dei belligeranti fratelli Gallagher.

There we were, now here we are
All this confusion, nothing’s the same to me
There we were, now here we are
All this confusion, nothing’s the same to me.

L’ironia dopo il suo commento è stata incontenibile: alcuni fan lo ringraziano e gli dicono di amarlo, altri postano gif con il fatidico momento in cui Morgan rimane da solo sul palco dell’Ariston. Un commentatore, in particolare, riporta la traduzione inglese del testo storpiato di Sincero:

Bad intentions, rudeness, your Poor figure last night, your ingratitude, your arrogance, you do what you want by pushing someone around. Right, disorder is an art form, but you only cultivate envy, thank god that you are on-stage, respect those who brought you here. This is me.

Vedere Liam Gallagher e Bugo così vicini virtualmente essendo così lontani fisicamente, entrambi protagonisti di progetti andati in fumo sì, fa un certo effetto.

Sparatoria al concerto Lil Baby in Alabama, uno scontro violento tra l’entourage e i promotori (video)

Una sparatoria al concerto di Lil Baby ha scatenato il panico tra il pubblico. Il rapper si stava esibendo alla Bill Harris Arena di Birmingham, in Alabama, quando a un certo punto si è aperto lo scontro nel backstage tra alcuni appartenenti all’entourage dell’artista e i promoter dell’evento.

L’accaduto è riportato dalla stampa locale. L’episodio è avvenuto alle 22:20 nella notte tra sabato 7 marzo e domenica 8. Dietro le quinte della venue durante la quale si stava esibendo Lil Baby è scoppiato un alterco tra alcuni membri dello staff del rapper e i promoter dell’evento, una lite poi degenerata in rissa per poi passare all’esplosione di colpi da arma da fuoco. La sparatoria ha provocato un ferito che è subito stato trasferito all’UAB Hospital.

Come riferisce il sergente Rod Mauldin, il ferito si trovava in condizioni critiche ma la sua situazione ora risulta stabile. Non è ancora chiaro quale sia stata la causa della lite e lo stesso Mauldin, a tal proposito, riferisce alla stampa locale che gli inquirenti stanno investigando per ricostruire l’accaduto.

In un video postato sui social possiamo vedere le persone coinvolte azzuffarsi al bordo del palco per poi nascondersi dietro le quinte. In quel momento la musica si interrompe, ma al suono di uno sparo il pubblico si spaventa e scatta il fuggi-fuggi generale. La Polizia ha dunque presidiato la location, ha interrotto il concerto e tutte le persone presenti sono uscite all’esterno.

In questo momento la stampa sta tentando di contattare Lil Baby, ma senza risultati. In queste ore non è ancora possibile risalire al responsabile dello sparo né ricostruire l’accaduto per risalire ai motivi dei disordini. Per il momento, dunque, non ci sono arresti. Il pubblico, in ogni caso, ha abbandonato la Bill Harris Arena dopo lo sparo e per fortuna non si sono registrati altri feriti a seguito della fuga concitata dalla venue.

Il rapper, il cui vero nome è Dominique Armani Jones, per il momento non ha rilasciato dichiarazioni nemmeno sui suoi canali social. Le indagini della polizia sulla sparatoria al concerto di Lil Baby sono ancora in corso, come riferisce il sergente Mauldin.