Overdose di oppiacei, ecco le cause della morte di Prince

Overdose di oppiacei, ovvero di farmaci antidolorifici. Sono queste le cause della morte di Prince, vera e propria icona del pop scomparsa lo scorso 21 aprile.

prince

A renderlo noto è l’Ap, che cita come fonte della notizia gli esponenti delle forze dell’ordine che seguono l’inchiesta, ancora in corso.

Nel giorno della sua morte Prince è stato trovato senza vita nella sua casa a Minneapolis. Subito sono partite le indagini per accertarne la causa. Adesso è arrivata la fatidica notizia. E’ ancora da comprendere se la dose letale sia stata assunta dal cantante di sua iniziativa o se invece sia dovuta a una prescrizione del medico.

Certo è che l’ipotesi dell’overdose è quella che da più tempo circolava, una “pista” seguita dagli inquirenti subito dopo l’autopsia. Servirà altro tempo per stabilire che cosa sia effettivamente accaduto. Prince aveva iniziato a prendere oppiacei per alleviare il dolore a seguito di un intervento fatto alcuni anni fa.

Nel frattempo, dal giorno della sua morte ad oggi gli album e le canzoni del geniale musicista di Minneapolis sono rientrati nelle classifiche di tutto il mondo.

I numeri più impressionanti provengono dalle vendite negli Stati Uniti, riportate da Billboard: 654.000 album e 2.820.000 singoli, per un totale di 3.474.000 copie.

Le cifre del ‘business post-mortem‘ sono impressionanti. Da capogiro. La morte fa uno strano effetto nei cuori di ascoltatori, collezionisti, feticisti degli oggetti musicali e semplici curiosi. Risolleva, inevitabilmente, il sipario su una carriera costellata da tanti successi ma preda delle regole del mercato. Proprio quelle regole che Prince ha cercato in tutti i modi di violare. Le sue prese di posizione contro la distribuzione digitale sono già storia. Numeri che fanno riflettere, quelli sulle vendite ‘postume’ di questa leggenda della musica.