Era il 1995 quando un ragazzo di 27 anni che si presentò sul palco del Festival di Sanremo con un brano che lasciò tutti un po’ sorpresi: la canzone era L’uomo col megafono, un brano sulla disillusione giovanile nei confronti della politica, e lui era Daniele Silvestri.
Aveva 27 anni allora e la sua canzone vinse il premio “Volare” della critica per il miglior testo letterario. Da lì la sua carriera è stata continuamente in ascesa e, oggi, quel ragazzo è diventato un uomo di 45 anni e uno dei migliori cantautori italiani.
Per l’esattezza Daniele Silvestri compie oggi i suoi primi 45 anni, e ne sono passati 18 da quando calcò per la prima volta quel palcoscenico. Ma lui, all’epoca, aveva già iniziato a fare i suoi primi passi: il suo disco di esordio, che porta semplicemente il suo nome, era stato già pubblicato e aveva già ricevuto la Targa Tenco per il miglior album d’esordio.
Come accennato, nel 1995 Daniele Silvestri partecipa al Festival di Sanremo con L’uomo col megafono, brano che riscuote un immediato successo – nonostante la sua forte valenza politica – contenuto nel suo secondo album, Prima di essere un uomo.
Un artista a tutto tondo Daniele Silvestri, che in quegli anni collabora anche con un altro grande della musica contemporanea italiana: Max Gazzè, che compare nel suo terzo disco – il doppio disco Il dado – come bassista. Anche in questo lavoro Daniele Silvestri non manca di ribadire il suo impegno e la sua attenzione verso temi sociali e politici. Il dado, infatti, è anche il disco che contiene uno dei brani più ‘politicamente’ impegnata del cantautore romano: Cohiba, la canzone ispirata a Che Guevara e alla rivoluzione cubana.
La musica di Daniele Silvestri si intreccia spesso con il cinema e il teatro. In questi anni il cantautore romano firma la colonna sonore del film Cuori al verde di Daniele Piccioni, dello spettacolo teatrale Repertorio dei Pazzi della Città di Palermo di Nini Ferrara, musiche per le quali riceve il Premio Nazionale ETI Giovani per il Teatro, lavora anche con Rocco Papaleo nello spettacolo teatrale Rosso fiammante bloccato neve dubbi vetro tesi infinito e partecipa anche al film Barbara di Angelo Orlando, dove compare come comparsa e firma alcuni brani della colonna sonora.
Daniele Silvestri continua a mietere successi, ma ancora deve arrivare il riconoscimento popolare, che arriva nel 1999 con un’altra partecipazione a Sanremo. E’ la volta di Aria, un’altra canzone che si occupa di temi sociali e mostra ancora l’attenzione del cantautore romano per le problematiche sociali.
Aria riceve il premio della Critica “Mia Martini” e quello per il miglior testo. Aria sarà anche la canzone di punta del suo quarto album, Sig. Dapatas.
Aria e Sig. Dapatas spianano la strada a Daniele Silvestri per il grande salto. Dopo aver dato dimostrazione di essere in grado di muoversi senza imbarazzi tra i diversi registri narrativi di musica, cinema e teatro, Daniele Silvestri si impone al grande pubblico con una canzone che è per lui anche l’inizio di un nuovo modo di fare musica.
Dopo aver pubblicato nel 2000 l’album Occhi da orientale – Il meglio di Daniele Silvestri, raccolta dei suoi più grandi successi che contiene anche tre inediti, il cantautore partecipa nuovamente a Sanremo. E’ la volta di Salirò, brano divertente e fresco per il quale Silvestri decide di farsi accompagnare dall’attore Fabio Ferri e dal suo esilarante balletto.
Un successo clamoroso quello di Salirò, che aiuta Silvestri a scalare le vette delle classifiche e raggiungere una fetta di pubblico per lui fino ad allora per lui impensabile. Salirò è contenuta in Unò-dué, il suo quinto album in studio.
Unò-dué contiene anche il brano L’Autostrada, che ha lo steso titolo del libro che Silvestri pubblicherà di lì a breve, e Il mio nemico, per il quale vince il Premio Amnesty Italia.
Daniele Silvestri miete un successo dopo l’altro e nel 2007 torna a Sanremo con La Paranza.
Si rafforza anche il legame con il cinema: dal suo ottavo album in studio – Il latitante – Daniele Silvestri, oltre a La Paranza, presta anche il singolo Mi persi per la colonna sonora di Notturno bus, con Valerio Mastandrea e Giovanna Mezzogiorno, brano per il quale vince il David di Donatello per la miglior canzone originale.
Negli anni Daniele Silvestri è riuscito a conquistare una fetta sempre più grande di pubblico e il consenso della critica, grazie alla sua capacità di spaziare e muoversi senza problemi nei diversi linguaggi espressivi ed artistici, forte della sua capacità di analizzare la realtà e di riportarla in musica.
Lo dimostra anche la sua ultima partecipazione a Sanremo, che lo ha visto protagonista con il brano A bocca chiusa.
Daniele Silvestri oggi compie 45 anni, 20 dei quali passati sui palchi e tra il pubblico.