Top 10: Tormentoni Anni 80

7. Raf – Self Control (1984)


E’ dall’epoca di Modugno e Dean Martin che non accadeva di vedere un pezzo nostrano sfondare così prepotentemente negli States. A goderne del successo fu però Laura Branigan, cantante americana nota proprio per la sua riuscita diffusione di pezzi pop italiani, tra cui Gloria di Umberto Tozzi. In questo caso non fu nemmeno necessario tradurre il testo, visto che all’epoca Raf cercava di proporsi ostinatamente in inglese.

6. Madonna – La Isla Bonita (1987)


Un altro di quei pezzi che vanta più rivisitazioni della Settimana Enigmistica. La canzone era stata inizialmente proposta a Michael Jackson, che la evitò piroettando con stile. Madonna invece la ritoccò quel tanto che bastava da renderla sua. Ne venne un classico del Latin-Pop, con svariate cover che vanno da Shakira a Ricky Martin (insieme ai tizi di Glee). Qui ne proponiamo una versione recente della stessa Ciccone insieme a quel geniaccio di Eugene Hutz dei Gogol Bordello. Il risultato è l’esegesi del Meltin Pop musicale.

5. Bon Jovi – Livin’ On A Prayer (1986)


Il 1986 è stato un anno davvero difficile, quanto a tormentoni. Nello stesso lasso di tempo abbiamo i primi scampoli di Girl Power, con Venus delle Bananarama e Manic Monday delle Bangles, un’evoluzione pop delle bad girl alla Joan Jett. Ma è Jon Bon Jovi a guadagnarsi la palma di tormentone, con un pezzo che più hair metal non si può. E oltre dieci anni dopo la storia d’amore di Tommy e Gina sarebbe tornata a tormentarci, colpa del suo seguito: It’s My Life.

4. A-Ha – Take On Me (1985)


Se questa fosse stata una classifica dei pezzi più rappresentativi degli anni 80, questa clip avrebbe avuto uno scontatissimo primo posto. Ma trattandosi di tormentoni, ovvero di roba che ti mangia il cervello senza tanti complimenti, qualcosa di molto più grave e pericoloso ci attende in vetta. Qui invece abbiamo il video più innovativo della storia musicale dell’epoca, un piccolo romanzetto d’amore a base di fumetti, cineanimazioni e un’occhiolino ai film di Ken Russell. Il successo interplanetario di questa canzone creo tante di quelle turbe spaziotemporali che ancora oggi ci fanno guardare con nostalgia a questo periodo, fatto di sperimentazioni azzardate e rievocazioni degli anni 50, a bordo o meno di una DeLorean.